Il design italiano è installato nel Museo di Arte Decorativa
Da questo venerdì potrete vedere la mostra "Italian Design: la bellezza della quotidianità tra Italia e Argentina” al Museo Nazionale d'Arte Decorativa, una mostra che ripercorre gli oggetti più rappresentativi della storia del Paese europeo dal dopoguerra ad oggi.
A cura di Silvana Annicchiarico, questa mostra ha il sostegno dell'Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires e mira a rendere conto della qualità del lavoro di ricerca, proiezione e sperimentazione che è caratteristica dei designer, Designer e aziende italiane.
attraverso questo viaggio, il pubblico avrà l'opportunità di apprezzare le principali linee evolutive che da allora hanno caratterizzato la storia del design italiano 1945 fino ad oggi. In questo contesto,, il percorso è stato organizzato cronologicamente per rappresentare tutte le grandi fasi della storia italiana contemporanea attraverso 58 oggetti.
Il percorso della mostra è suddiviso in sezioni cronologiche e riunisce pezzi di designer di fama mondiale, desde Gio Ponti hasta Ettore Sottsass, Michele De Lucchi, Vico Magistretti, Bruno Munari, Gaetano Pesce y Marco Zanuso. Presenta anche oggetti fondamentali, como la lámpara Pipistrello de Gae Aulenti, la poltrona Proust di Alessandro Mendini e la caffettiera Napoletana disegnata da Riccardo Dalisi per l'azienda Alessi.
Le cinque sezioni cronologiche che articolano la mostra sono: dopo la guerra, ricostruzione e boom economico (1945-1963); democrazia oggettuale e feticci del consumo (1964-1972); la crisi e la comunicazione delle emozioni (1973-1983): dopo la modernità (1984-1998) e il nuovo millennio e il design come professione di massa (1998-2022).
Questa mostra può essere visitata presso la sede dell'Avenida del Libertador 1902 a 29 da gennaio con ingresso gratuito e dal mercoledì alla domenica dal 13 un 19 orario.
Secondo Donatella Cannova, Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, “Ha voluto rendere conto della capacità del sistema design italiano di rispondere ai bisogni che emergono nella società dal dopoguerra ai giorni nostri, proponendo soluzioni adeguate allo 'spirito dei tempi', contestualizzato e partecipando a un processo di ridisegno del mondo, da un'idea che sta all'origine dell'oggetto”.