Da oggi sono esposte le ultime ammissioni di opere alle Belle Arti
da Martedì 20 Settembre il Museo Nazionale di Belle Arti espone una selezione di opere appartenenti a dodici artisti nazionali recentemente donate all'ente.
In totale, il campione ha tredici successi sotto il nome "Ultime ammissioni", che può essere visto nella stanza 33 dal primo piano della tradizionale zona di Buenos Aires al 6 novembre, ingresso libero.
queste opere, che sono stati incorporati nel Museo tra 2017 e 2021 contemplare i dipinti, disegni, inchiostri e fotografie di eccezionali artisti argentini del XX e XXI secolo come Alfredo Prior, Mirtha Dermisache, Juan Grela, Tulio De Sagastizabal, Ernest Ballesteros, Charlie Nijensohn, Juan Del Prete, Noemi Gerstein, Alfredo Hlito, Edward Moisset di Spagna, Annemarie Heinrich y Aldo Sessa.
Nelle parole del direttore delle Belle Arti, Andrea Duprat, “Fin dalla sua fondazione, in 1896, la collezione del Museo Nazionale di Belle Arti crebbe grazie a donazioni e acquisizioni, e attualmente raggiunge un numero maggiore di 13.000 parti, cifra che ne fa una delle memorie visive più importanti del nostro Paese”. A sua volta, il direttore ha indicato che la mostra "presenta una selezione delle ultime ammissioni".
Duprat ha spiegato che alcune di queste opere “sono state donate dai loro autori o dai loro discendenti., altri da collezionisti e altri da Friends of Fine Arts, in questo caso insieme al Banco Ciudad, grazie al programma a fondi condivisi promosso da ArteBA”.
pertanto, del Museo “esprimiamo così la nostra gratitudine ai donatori e, subito, rendiamo conto alla società dei pezzi che compongono questo prezioso patrimonio pubblico”, Ha concluso.
Tra le opere in mostra, Potete vedere due fotografie intitolate "Esercizio di plastica", scattata da Heinrich nel famoso murale; “Composizione n. 4, un inchiostro su carta di Del Prete (1950); un'altra opera di Grela, a tempera (1956); un inchiostro su carta di Gerstein (1956) e un altro di Hlito (1975); il dittico “Fuoco in montagna” del Priore (1997) e un inchiostro su carta di Dermisache (circa. 1997-2006).
Sono aggiunti, già 21° secolo, la fotografia “Silos. Porto Madero", registrato da Sessa in 2001; acrilico su carta “Niente succede due volte, n.° 12”, di De Sagastizabal (2003); inchiostro su carta “Generazione di linee chiuse più quadrati aggiuntivi” (2010), di Moisset de Espanés; Il dittico di immagini di Nijensohn intitolato “Il ciclo dell'intensità #6060 (Bolivia)” (2017), e il trittico “Action Drawing”, realizzato a matita da Ballesteros (2018).
Questa mostra è visitabile dal martedì al venerdì dal 11 un 20 o sabato e domenica 10 un 20.