Mostra sugli artisti pionieri dell'arte argentina alle Bellas Artes
In concomitanza con il mese delle donne, il Museo Nazionale di Belle Arti realizzerà la mostra "Il canone accidentale. Donne artiste in Argentina (1890-1950)”, con più di 80 parti.
da 25 marzo, Nelle sale è visitabile "Il canone accidentale" 37, 38, 39 e 40 al primo piano del Museo, con ingresso gratuito e prenotazione anticipata dei turni tramite sito web: www.bellasartes.gob.ar.
La mostra rende omaggio a 44 artisti eccezionali con lo slogan di mettere in discussione le storie stabilite nella storia dell'arte nel nostro paese e di recuperare la figura di questi creatori, molti di loro ignorati o sconosciuti.
Questa mostra è curata dalla ricercatrice Georgina Gluzman e offre al pubblico la possibilità di apprezzare le opere della collezione di Belle Arti, musei provinciali e comunali e collezioni private.
È un campione inedito nella storia del recinto tradizionale di Buenos Aires e che ha dipinti, disegni, incisioni, fotografie e sculture di artisti che, in alcuni casi, sarà esposto per la prima volta.
“Considerato raro, pazzo, eccentrico o, al massimo, donne pigre dedite a un semplice hobby, Gli artisti argentini hanno generalmente sofferto di occultamento e invisibilità non solo dai loro contemporanei, ma dalla stessa storia dell'arte ", afferma il direttore del Museo, Andrés Duprat.
"La mostra include, da un lato, opere di artisti con una presenza ai margini della storia dell'arte e, d'altronde, pezzi d'artista oggi praticamente sconosciuti, ma la cui attività è valsa loro l'ammirazione dei loro contemporanei ", Explica Gluzman. "Tutti loro sono passati dall'essere al centro dell'attività artistica all'essere, nel migliore dei casi, semplici note a piè di pagina di storie nella storia dell'arte ", aggiunge il curatore.
"Il canone accidentale" è organizzato in tre nuclei. "Al centro dei generi" presenterà una serie di ritratti, nudi e nature morte creati dalla fine del XIX secolo da María Obligado, Eugenia Belin Sarmiento, Julia Wernicke, Ana Weiss, Hortensia Berdier e Sofía Posadas, tra gli altri. Il secondo nucleo, "Al centro della consacrazione", si riferisce ai cambiamenti derivanti da 1911, anno del primo Salone Nazionale, e nei due decenni successivi. Fu allora che un gruppo di donne - come Lía Correa Morales, Emilia Bertolé, Léonie Matthis, Paulina Blinder, Leonor Terry e María Washington– hanno raggiunto un livello insolito di visibilità e riconoscimento.
Il terzo nucleo, "Al centro di nuove direzioni", dà un resoconto della storia degli artisti dal decennio di 1930, quando hanno iniziato a rivolgersi alla rappresentazione femminile rinnovando nudi e ritratti moderni che hanno contribuito alla formulazione visiva della nuova donna. Questo set includerà brani di Raquel Forner, Mariette Lydis, Annemarie Heinrich, Consuelo González, Cecilia Marcovich, Laura Mulhall Girondo, Carlota Stein e Gertrudis Chale, tra gli altri.