Renaud Semper presenterà il suo spettacolo “Dejávu (tinku/barocco)”
il manager eccezionale, Il coreografo e ballerino francese Renaud Semper, specialista in questioni di colonialismo, razzismo e visibilità dei corpi nella danza, presenterà il suo spettacolo “Dejávu (tinku/barocco)” nella città di Buenos Aires ea La Plata.
Semper avrà diverse presentazioni nel nostro paese, iniziando il 12 Ottobre da 18 ore nel Museo Casa de Ricardo Rojas. L'appuntamento sarà ripetuto 14 dello stesso mese nel recinto situato a Charcas 2837. Entrambe le funzioni si svolgeranno ad ingresso libero..
Inoltre con ingresso libero e gratuito sarà la presentazione del 15 Ottobre al Museo di Scienze Naturali di La Plata, da 16 orario. infine, Semper si esibirà presso la Biblioteca dell'Alliance Française lunedì 24 a partire da 19.
In quest'ultima presentazione, i biglietti costeranno mille pesos e possono essere acquistati tramite Alternativa Teatral o presso la sede situata in Avenida Córdoba. 946.
"Lo sto facendo (tinku/barocco)” prevede la partecipazione di due ballerini di origini molto diverse. Riguardo a 12 Ottobre e il mese della diversità culturale Semper si raccoglie in spazi scenografici non convenzionali (solitamente nei musei o nelle biblioteche, in particolare) al ballerino Oscar López di origine aymara (Pace, Bolivia) e Teresita Campana (Coreografo argentino specializzato in danze barocche latinoamericane).
Nel suo nuovo lavoro Semper presenta un lavoro che ruota attorno a due preoccupazioni: identità e provenienza in opere progettate in spazi di rappresentazione non convenzionali.
In tale contesto, solleva diverse domande come cosa succede quando ci confrontiamo con entrambe le visioni del mondo? O cosa succede quando cerchiamo di appropriarci del linguaggio coreografico dell'altro?
nelle sue stesse parole, l'artista indica di ritenere che in quest'opera “non ci sia tempo, Non c'è spazio. i paesaggi appaiono e scompaiono, alcune figure riconoscibili” e a sua volta aggiunge: “La creazione musicale d'atmosfera di Santiago Roldán gioca con il tempo e la sua plasticità per ottenere questa strana sensazione di « déjà vu » (infatti, una parola francese)”.
Nel “déjà vu” (tinku/barocco)Semper voleva “evitare qualsiasi narrazione binaria in cui una danza domina l'altra, aprendo altre possibilità interpretative allo spettatore”, finisce.